Hypokrisis TEATRO POESIA TRADUZIONE

Il CTU Cesare Questa cura una serie di pubblicazioni per l’editore romano Carocci dal titolo Hypokrisis TEATRO POESIA TRADUZIONE.

Direttore: Roberto Mario Danese – Comitato scientifico: Maurizio Bettini, Monica Bravi, Umberto Brunetti, Nicola Fano, Alberto Fraccacreta, Michele Pagliaroni, Fabrizio Sinisi

 

Secondo Aristotele (Rhet. 1403b, 21-24), ogni opera letteraria ha bisogno dell’hypokrisis, quel bagaglio di tecniche vocali, gestuali, mimetiche, che ne permette la comunicazione. Questa serie ospita testi e saggi incentrati sulla traduzione interculturale e intersemiotica, sull’incontro della poiesis, il comporre storie attraverso l’arte della parola, e dell’hypokrisis, la recitazione, l’esegesi, la finzione, per cui una parola detta o scritta può essere solo interpretata e quindi dotata sempre di nuovi e diversi significati.

«Uno che di là Actio, et di qua Plauto è nominato […] manda a dirvi che, dovendosi questa sera recitar una comedia, non vogliate biasmarla se ella non è latina, o in verso, o di lingua tutta polita […]. Et soggionge che non vogliate far giuditio di questa a le sue che scritte lasciò; […] perché molte cose stanno ben nella penna, che ne la scena starebben male». Il volume traccia un profilo del Ruzante “traduttore” prendendo in esame Piovana Vaccaria, che rielaborano rispettivamente la Rudens e l’Asinaria di Plauto. L’analisi delle due commedie alla luce dei modelli di palliata mostra come esse, lungi dal rappresentare l’esito di una cesura o di un’involuzione, nascano da una fertile osmosi tra espressionismo ruzantiano e comicità plautina. Al Ruzante drammaturgo, che non rinuncia alla crudeltà del suo teatro, si affianca infatti, al meriggio della sua produzione, quello che, forse un po’ provocatoriamente, potremmo definire un Ruzante “umanista”.

IL PLAUTO DI RUZANTE, “TRA LA PENNA E LA SCENA”

Isabella Valeri

Edizione: 2021

Collana: Biblioteca di testi e studi (1152)

ISBN: 9788843093977

Pagine: 244

Prezzo: €27,00

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È possibile portare una commedia di Plauto nei teatri d’oggi? Sì. E si ride ancora? Non sempre: ci sono elementi drammaturgici, battute, rimandi e interi segmenti d’opera che vanno riadattati perché altrimenti cadrebbero nell’insignificanza. La traduzione si risolve così in una vera e propria “operazione culturale”. Mettere in scena il Sarsinate (e non solo) significa coinvolgere un’équipe di studiosi e di esperti che sappiano dialogare proficuamente: dal filologo al traduttore, dall’attore al regista. Come è accaduto in Aulularia di Plauto, pièce di cui si presenta qui una traduzione pensata per la scena. Ne viene fuori non soltanto un lavoro variegato, capace di inanellare disquisizioni filosofiche, storiche e filologiche, ma soprattutto un’esperienza condivisa che ribadisce, con Ricœur, la centralità dell’incontro fra culture e l’importanza cruciale del concetto di «ospitalità linguistica».

Con testi di Roberto Danese, Monica Bravi, Umberto Brunetti, Nicola Fano, Michele Pagliaroni e Renato Raffaelli.

TRADURRE PER LA SCENA

Aulularia di Plauto

A cura di Alberto Fraccacreta

Edizione: 2018

Collana: Biblioteca di testi e studi (1152)

ISBN: 9788843090709

Pagine: 192

Prezzo: 17,00

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